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Siti UNESCO in Grecia: la lista completa

Di motivi per visitare la Grecia ce ne sono tantissimi, ma se sei appassionato di storia e arte sicuramente vorrai visitare almeno uno dei 18 siti Unesco in Grecia.

Siti Unesco in Grecia: 18 mete per la tua vacanza tra arte e natura

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Dal continente alle isole, tra monasteri e templi, se sei alla ricerca di idee per la tua vacanza, ti offriamo una lista di luoghi imperdibili da inserire nel tuo prossimo itinerario di viaggio. Ad oggi sono 18 i siti greci Patrimonio dell’Umanità: 16 sono catalogati nel patrimonio culturale e 2 sono patrimonio misto, ovvero culturale e naturale. Oltre a questi ce ne sono altri 14 candidati a entrare nella lista ufficiale.

Tu quale luogo proporresti e perché? Condividi la tua proposta nei commenti a questo articolo.

I siti Unesco della Grecia continentale

Se è vero che le isole greche sono tra le più belle del Mediterraneo, è nella parte continentale che si trova la maggior parte dei siti Patrimonio dell’Umanità. Dal Peloponneso alla Macedonia, sono 13 i tesori culturali protetti dall’Unesco.

Tempio di Apollo Epikourios a Bassae: conserva il più antico capitello corinzio

È il primo ad essere entrato nell’elenco, nel 1986. Si trova nei pressi di Bassae, città del Peloponneso situata nella regione dell’Arcadia: il tempio si trova tra queste alture a 1.130 metri. La data di edificazione è incerta (tra il 450 e il 400 a.C.); pare invece certo che fu edificato in onore del dio Apollo che aveva salvato la città di Figalia dalla pestilenza del V secolo a.C. e sembra anche che l’architetto a cui dobbiamo il merito per questo tempio fosse Ictino, lo stesso architetto autore del Partenone di Atene e del Telesterion di Eleusi.

Tutte queste notizie ci arrivano dagli appunti di Pausania, un geografo greco del II secolo. Ma cosa rende questo tempio “degno” di essere eletto sito Unesco? È sicuramente il più antico monumento nel quale i 3 stili architettonici greci (dorico, ionico e corinzio) sono rinvenuti insieme. Inoltre, il capitello della colonna centrale è il più antico esemplare di capitello corinzio: una sorta di modello per le successive costruzioni. Infine, la sua posizione isolata (ad 8 km dalla città più vicina) ha consentito un ottimo stato di conservazione.

Sito archeologico di Epidauro: il tempio di Asclepio

Epidauro è un piccolo Comune del Peloponneso che ospita un importante sito archeologico dove si incrociano cultura e medicina. Il tempio di Asclepio, dio delle guarigioni, è il fulcro di tutto: costruito intorno al 380 a.C. ha rappresentato fin dall’inizio un luogo di devozione per tutto il mondo ellenistico. Le persone si recavano in questo luogo in cerca di cure per i propri mali, tra credenze mistiche e fiducia nella nascente scienza della medicina.

Già dal 350 a.C., su progetto dell’architetto Policleto il giovane, venne costruito un teatro ricavato nel fianco di una collina. Grazie alla posizione dell’orchestra, alle dimensioni della scena e alla curvatura della cavea (le gradinate dove sedeva il pubblico) l’acustica è perfetta. Insieme alla Tholos, al tempio di Artemide e altri edifici, il sito è un eminente esempio di complesso architettonico del periodo Ellenistico. Dopo averlo visitato vi sentirete rigenerati nel corpo e nello spirito.

Mistrà e il Rinascimento Paleologo

Situata nel Peloponneso meridionale (nel medioevo chiamato Morea) questa piccola cittadina oggi è compresa nel territorio comunale di Sparta, che dista solo 8 km. Quel che resta del vecchio centro cittadino sono le meravigliose rovine medievali lungo il pendio della collina sulla quale troneggia la fortezza di Guglielmo II di Villehardouin, del 1249. Ceduta ai bizantini nel 1262 da allora diventa sede del Despotato di Morea (attuale Peloponneso meridionale), conoscendo una certa prosperità.

Nei successivi due secoli furono costruite molte chiese tra le quali Hagios Demetrios, Hagioi Theodoroi, Hagia Sophia. L’arte di Mistrà, frutto del periodo definito Rinascimento Paleologo (dal nome della dinastia degli imperatori bizantini che governarono la città per circa due secoli) ha influenzato lo sviluppo dell’arte tardo e post bizantina. Mistrà stessa rappresenta un esempio ben conservato di città tardo bizantina fortificata dove convivono diversi stili architettonici, visibili nelle numerose chiese.

A Olimpia non solo sport

Uno dei luoghi della Grecia più conosciuti al mondo, sede dei primi Giochi Olimpici attestati al 776 a.C., Olimpia entra a pieno titolo nell’elenco dei siti Patrimonio dell'Umanità. Ma Olimpia non è solo sinonimo di sport. Tra i resti della città ci sono templi, teatri, statue: in questo sito si ha infatti la più alta concentrazione di capolavori della cultura mediterranea arcaica. Tra le opere andate purtroppo perdute c'era anche una delle 7 meraviglie del mondo antico: la statua in oro e avorio di Zeus, opera di Fidia.

La zona di culto era all’interno dell’Altis, il recinto sacro di Olimpia, sopraelevato rispetto alle altre costruzioni e posizionato al centro. Alla sua destra c'erano la palestra e il ginnasio, dove gli atleti che partecipavano alle gare si allevavano. A sinistra dell'Altis erano stati edificati lo stadio e l’ippodromo, dove si svolgevano i Giochi Olimpici. Il tempio di Zeus, il più importante di Olimpia, ha ispirato la costruzione dei templi dorici edificati tra il Peloponneso e il sud Italia nel V secolo a.C..

Il valore dei Giochi Olimpici

Come oggi, i giochi si svolgevano ogni 4 anni. Erano considerati una festa sportivo-religiosa che poteva addirittura sospendere le guerre in atto e il loro regolare svolgimento dal 776 a.C. fino al 393 d.C. divenne un riferimento cronologico per il mondo greco. Il significato dei giochi avvalorava pienamente gli alti ideali dell'umanesimo ellenico: una competizione pacifica e leale tra uomini liberi e uguali, pronti a misurare la propria forza fisica in uno sforzo supremo, con l’unica ambizione di essere ricompensati da una simbolica corona d'ulivo.

Micene e Tirintofulcro della cultura greca

Micene e Tirinto rappresentano le due maggiori città di epoca micenea, strettamente connesse alle vicende dell’Iliade e dell’Odissea, i due poemi omerici ancora considerati una pietra miliare della letteratura e dell’arte europea. Tra il 1600 e il 1100 a.C. Micene e Tirinto furono il fulcro dello sviluppo della cultura greca, ospitando la civiltà micenea che aveva occupato il vecchio abitato preistorico di Micene espandendosi poi in buona parte della Grecia continentale. Da qui ci arrivano le prime testimonianze della nascita della lingua greca. Le due città situate nella piana di Argo, zona nord-orientale del Peloponneso, distantano 9 km l'una dall'altra. Nell'acropoli di Micene sono stati ritrovati alcuni dei tesori archeologici più noti del mondo antico: la Porta dei Leoni, la tomba di Agamennone e il palazzo reale.

Di Tirinto ci restano oggi importanti evidenze della cinta muraria di circa 750 metri. La colossale dimensione delle pietre che la compongono il geografo Pausania e Omero hanno attribuito il loro posizionamento ai Ciclopi, dando quindi a questa fortificazione l'appellativo di "ciclopica".

Delfi e il suo oracolo

Situato alle pendici del monte Parnaso, nella regione della Focide, la sua costruzione risale al VII secolo a.C., anche se la zona era abitata già dal XI secolo a.C. . Questo sito raccoglie numerose evidenze architettoniche tra le quali un tempio dedicato ad Apollo, un teatro e molti altri santuari minori. Le leggende attorno a Delfi sono trantissime a partire dalla sua fondazione attribuita al Re Delfo. Il racconto mitico più conosciuto è quello di Apollo che deciso a uccidere il drago-serpente Pitone lo attirò nel tempio causando l’ira di Zeus. Per punire il figlio Zeus istituì i Giochi Pitici che si svolgevano nello Stadio di Delfi, ancora oggi visibile e perfettamente conservato. Altra versione della storia vuole che Apollo giunse qui sotto forma di delfino portando con sé i sacerdoti cretesi.

Nel tempio di Apollo è ancora visibile l'omphalos, una grande pietra scolpita era situata da cui la Pizia, la sacerdotessa del santuario, diffondeva i suoi vaticini. L'oracolo di Delfi era un'istituzione per il mondo greco e tantissimi giungevano fin qui per le sue profezie. Proprio per la sua importanza, si combatterono ben quattro guerre sacre, tra il VI e IV secolo a.C., per il controllo del santuario. Il magnifico scenario naturale dove sorge il sito di Delfi contribuisce al suo fascino.

Acropoli di Atene simbolo della cività greca

L’acropoli ateniese è il simbolo della magnificenza della civiltà greca. In posizione dominante rispetto alla città, l’acropoli è costruita su una collina sacra alta 156 metri, larga circa 150 e lunga quasi 300, dove si svolgevano le principali attività della società ateniese. La prima fortificazione fu costruita nel XIII secolo a.C., mentre il culto di Atena veniva praticato già dall’VIII secolo. Questo complesso monumentale ha vissuto la sua massima espansione sotto Pericle nella seconda metà del V secolo a.C., a seguito della vittoria delle guerre persiane.

Appartengono a quel periodo il Partenone, il tempio di Atena Nike, l’Eretteo e i Propilei. Alcuni dei più grandi scultori e architetti della Grecia antica, hanno partecipato alla realizzazione di queste magnifiche opere, tra cui Fidia e Ictino. Da questa collina sacra sono nati i concetti di democrazia, filosofia, teatro, libertà di parola e di espressione, che ancora oggi costituiscono le fondamenta intellettuali e spirituali della società moderna. Se tutto ciò non bastasse, sappiate che questo complesso monumentale ha resistito per oltre 25 secoli a guerre, bombardamenti, incendi, terremoti, saccheggi, senza perdere il suo fascino e la sua magnificenza.

Monasteri di Daphni, Hosios Loukas e Nea Moni a Chios splendidi esempi di arte bizantina

Questi tre monasteri dell’XI secolo hanno una particolari caratteristiche architettoniche e pregiate decorazioni. Tutti hanno pianta a croce con al centro una cupola sorretta da pilastri che definiscono uno spazio ottagonale. Sono presenti decorazioni in marmo e preziosi mosaici. In particolare il monastero di Hosios si racconta fosse tra i più fastosi, decorato con un numero incredibile di statue dorate, dettagli in argento, mosaici, candelieri, tendaggi in seta, insomma uno spettacolo per gli occhi.

Se decidessi di visitare questi splendidi esempi di arte bizantina, sappi che non sono vicini tra loro. Daphni si trova in Attica, a 11 km da Atene, lungo la Via sacra che conduceva a Eleusi. Hosios Loukas è nei pressi della città di Distomo, a 37 chilometri da Delfi e quindi nella Grecia centrale. Il monastero di Nea Moni si trova invece sull’isola di Chio, di fronte alla costa turca.

Meteora: i monasteri sui pinnacoli rocciosi

Meterora è caratterizzata da un paesaggio unico al mondo. Il suo nome deriva dal greco meta (in mezzo) e aer (sospeso in aria). Si tratta di una località a nord della Grecia nei pressi della pianura della Tessaglia, che si distingue per molti torrioni di roccia arenaria che raggiungono i 400 metri. Queste formazioni rocciose sono nate con molta probabilità dall’erosione di un fiume che oltre 25 milioni di anni fa copriva l’intera pianura della Tessaglia. Oltre all’erosione dell’acqua anche il vento ha contribuito plasmando questo scenario mozzafiato che continua ad attirare milioni di turisti.

Meteora è uno di quei siti Unesco definiti misti, ovvero tutelati sia per la propria rilevanza artistica sia per quella dui tesoro naturale. Su 24 di questi pinnacoli sono statti costruiti altrettanti monasteri, sei dei quali ancora abitati e visitabili. I monasteri ancora agibili risalgono al XV secolo, mentre gli affreschi sono del periodo post-bizantino (XVI secolo).

Fino al secolo scorso, per visitarli bisognava arrampicarsi su scale a pioli o issarsi attraverso carrucole. Oggi puoi avvicinarti molto in auto e per il tratto finale ci sono appena 10 minuti di scale scavate nella roccia. Ti sconsigliamo la visita ai monasteri se soffri di vertigini: per quanto tutto avvenga in sicurezza le altezze potrebbero dar fastidio ai più sensibili.

Lo Stato Monastico del Monte Athos

Non farti ingannare dal nome. Non si tratta di un rilievo, bensì di un territorio autonomo: lo Stato Monastico Autonomo del Monte Athos. Lo statuto speciale di autogoverno risale al 1504 e ha permesso a questo centro ortodosso di preservare le proprie caratteristiche fino ad oddi. Sono molte le particolarità che rendono questo luogo degno di essere iscritto tra i siti Unesco della Grecia.

Situato nella penisola Calcidica, al confine con la Macedonia, si accede a questo complesso di venti monasteri con uno speciale permesso di soggiorno di brevissima durata (4 giorni prorogabili in loco per un massimo di altri 3 giorni). Inoltre all'imbarco presso il porto di Uranopoli viene effettuato un altro rigido controllo: l’accesso al Monte Athos è interdetto a donne e bambini. Anche qui siamo in presentza di un sito Unesco di tipo misto: sia l’aspetto artistico che naturalistico concorrono alla magnificenza del luogo.

All’interno dei monasteri sono conservati affreschi, arredi in oro e tanti manoscritti. Lo stile pittorico, che costituì una vera e propria "scuola", è stato un esempio per molti artisti da Creta ai Balcani sin dal XVI secolo. La rigida osservazione delle regole monastiche e delle pratiche agricole e forestali hanno agevolato il riispetto e la conservazione della flora autoctona.

Monumenti Paleocristiani e Bizantini di Salonicco

Salonicco (in greco Thessaloniki)è il capoluogo della Macedonia Centrale, nella parte nord est della Grecia. Nelle guide turistiche potresti trovare Tessalonica, l'antico nome della città scelto dal suo fondatore Re Cassandro nel 315 a.C. in omaggio a sua moglie. Salonicco è il nome italianizzato, ma in lingua greca resta Thessaloniki.

Centro economico fiorente grazie alla favorevole posizione di collegamento tra Bisanzio e l’attuale Durazzo, ancora oggi Salonicco è il secondo porto più importante della Grecia. La forte influenza bizantina, unita al successivo radicarsi del cristianesimo hanno lasciato importanti tracce artistiche negli edifici della città.

Tra queste opere dell'arte sacra l'Unesco ne ha elete tre a Patrimonio dell'Umanità. La Rotonda, un monumento di incontro tra mondo pagano e cristiano: nato prima come chiesa cristiana, convertita poi in moschea, oggi è sia luogo di culto che centro culturale e turistico. Poi abbiamo la chiesa di San Demetrio: luogo di culto dedicato al patrono della città, ha notevoli mosaici e affreschi di arte Paleocristiana. Infine, la chiesa di Santa Sofia, costruita sulle rovine di un tempio paleocristiano e che ricorda nel nome e nell’intento la più celebre Agia Sofia della vicina Istanbul. Oltre ai siti Unesco, Salonicco è una città piena di gioielli artistici da scoprire.

Aigai: scoperta nella necropoli anche la tomba di Filippo II

Chi potrebbe mai immaginare che nel piccolo centro abitato di Vergina, una volta chiamato Aigai, si trovino i resti della prima capitale dell’antica Macedonia? Nel 1977 fu scoperta una necropoli e resti del palazzo imperiale. Ma è nella necropoli che sono state fatte le più importanti scoperte: si contano più di 300 tumuli, dei quali il più antico risale all’età del ferro (1000-700 a.C.), e tra le diverse tombe molte appartengono ai sovrani macedoni, che secondo le usanze venivano sepolti nella prima capitale del regno. Tra le tombe reali, riccamente corredate di ori, argenti e avorio, è stata rinvenuta anche quella di Filippo II, padre di Alessandro Magno e sovrano di Macedonia. Questa regione raccoglie numerosi siti Unesco: per gli appassionati di arte e cultura greca è una meta immancabile.

Sito archeologico di Filippi

Ultimo luogo ad essere stato iscritto nella lista dei siti Unesco della Grecia, nel 2016, è il vasto sito archeologico di Filippi. L'antica città deve il suo nome al fondatore Filippo II, re di Macedonia. La città si trova appunto in Macedonia, regione a nord est della Grecia dove in passato correva la Via Egnatia, collegamento tra Europa e Asia. Dal 356 a.C. in poi questo centro minerario prosperò sotto il re macedone, poi nel 168 a.C. passò all’Impero Romano. L'evento storico che l'ha resa famosa fu la celebre battaglia di Filippi nella quale Bruto e Cassio, colpevoli dell’assassinio di Giulio Cesare, si scontrarono con Ottaviano e Antonio nel 42 a.C.

Dopo la vittoria Ottaviano Augusto ribattezzò la città Colonia Augusta Julia Philippensis. Pochi anni dopo, tra il 49-50 d.C., Filippi fu una delle prime città a essere evangelizzata dall’apostolo Paolo. Il percorso di visita non è breve, dunque riservate buone 2/3 ore per apprezzare i resti di basiliche, teatri, templi e il foro, i pavimenti di mosaici.

Siti Unesco della Grecia insulare: 5 tesori alla luce del sole

Non solo mare e divertimento nelle isole greche. Sparse tra Egeo e Jonio, 5 perle d’arte e natura sono state elette a Patrimonio dell’Umanità. Se siete indecisi su quale isola greca sarà la vostra prossima meta estiva, fatevi ispirare dal fascino storico e dalla bellezza artistica dei Siti Unesco.

Gli edifici dell'Ordine Cavalleresco nel cuore medievale di Rodi

Questo importante patrimonio culturale ancora oggi viene racchiuso e difeso dalle mura costruite al tempo dei Cavalieri di Rodi, intorno alla metà del XIV secolo. Le stesse mura fanno parte del patrimonio Unesco: oltre alla funzione difensiva apprezzabili sono le torri e i bastioni che si alternano lungo i 4 km di costruzione.

Il quartiere Collachio ospitava numerosi edifici dell’Ordine cavalleresco. L’Ospedale dei Cavalieri e il Palazzo dell’Armeria oggi ospitano due musei; lungo la Via dei Cavalieri si trovano invece gli Alberghi delle Lingue, così chiamati poiché tra il XIV e il XV secolo non esistendo ancora il concetto di nazione le popolazioni venivano riconosciute attraverso la lingua: troviamo quindi l'Albergo della lingua d'Italia, il Palazzo del Gran Maestro, l'Albergo della Lingua di Francia, l'Albergo della Lingua di Spagna e l'Albergo della Lingua di Provenza. Altro pregio culturale è la convivenza di edifici di chiara matrice cristiana con una moschea del 1522 costruita in onore di Solimano il Magnifico.

L'isola sacra di Delos: un museo a cielo aperto

Uno dei 5 siti Unesco della Grecia insulare è l’isola disabitata di Delos. Appartiene all’arcipelago delle Cicladi e fa parte del territorio comunale di Mykonos, dalla quale dista 3,5 miglia marine. Si, avete capito bene: tutta l’isola di Delos è considerata sito Unesco. La più sacra di tutte le isole la definisce Callimaco (III secolo a.C.). Un museo a cielo aperto dove è proibito pernottare.

Secondo la mitologia, questo piccolo isolotto roccioso avrebbe dato i natali ad Apollo e alla sua gemella Artemide, per questo era così sacro. Inoltre ogni quattro anni sull'isola venivano celebrate le Feste Delie, che al pari delle Olimpiadi e dei Giochi Pitici, rappresentavano un grande evento per la civiltà greca.

Oggi l’isola ospita un’immensa area archeologica, di cui è possibile ammirare solo una piccola parte, ciononostante, la quantità di reperti visitabili è sorprendente. Il porto sacro, la Via sacra, il tempio di Apollo, il santuario dei dodici dei dell'Olimpo, il tempio di Latona (madre di Apollo e Artemide), senza dimenticare la Via dei Leoni, divantata l'immagine icona di Delos: nove leoni di marmo, ex voto degli abitanti dell'isola di Nasso (VII secolo a.C.), cinque dei quali sono rimasti integri. Se ti sembra già abbastanza, sappi che l’area è molto più vasta.

Pythagoreion e Heraion di Samos

Anche l’isola di Samos ospita uno dei 18 siti Unesco della Grecia, composto da due diversi elementi fortemente legati tra loro: l’antica città portuale fortificata di Pythagoreion e il tempio di Hera, o Heraion. Il porto ha mutuato il suo nome da uno dei più illustri cittadini, Pitagora, nato su questa isola come il filosofo Epicuro e l'astronomo Aristarco. Intorno al VI secolo a.C. la città divenne un’importante potenza navale e commerciale, collegamento tra la Grecia continentale e l’Asia minore. Inoltre l’acquedotto di Eupalino (oggi visitabile), che scorreva sotto la città e la riforniva di acqua proveniente dal monte Kastro, ha rappresentato un modello per le successive opere di ingegneria.

Il grande tempio di Hera, o Heraion, edificato nel VIII secolo a.C., ha subito molti rifacimenti che lo hanno reso un esempio architettonico "moderno" che influenzò la costruzione di altri templi ed edifici pubblici nelle epoche successive. Dopo 100 anni dalla costruzione fu aggiunta una doppia fila di colonne sulla facciata frontale e intorno al 560 a.C. un nuovo restauro lo rese il primo tempio di ordine ionico.

A Patmos: centro storico, Monastero di San Giovanni “il teologo” e grotta dell’Apocalisse

Patmos, piccola e rocciosa isola del Dodecaneso, deve all’apostolo San Giovanni evangelista la sua fama e la sua iscrizione nell’elenco dei 18 siti Unesco della Grecia. Si dice che qui il santo fosse stato esiliato dal 95 al 100 d.C. e quindi avesse trovato l’ispirazione per la composizione del suo Vangelo e del libro dell’Apocalisse. Per questo fu edificato il monastero di San Giovanni “il teologo” nel 1088 che ha l'inconsueto aspetto di una fortezza. Dall’esterno sembra infatti un castello, con torri e merlature. Il monastero custodisce manoscritti, icone e oggetti liturgici.

L'altro luogo sacro legato a San Giovanni è la Grotta dell'Apocalisse. La caverna si trova lungo la strada che porta da Chorà a Skala: al suo interno sono ancora visibili i punti dove, secondo la tradizione, il santo soleva riposare. Il centro storico, Chorà, invece, rappresenta uno dei più antichi e meglio conservati nuclei cittadini dell’Egeo. Inoltre la sua continua espansione sin dal XII secolo non ha intaccato le cerimonie religiose, che continuano a svolgersi inalterate fino ai giorni nostri.

Centro storico di Corfù

Per gli amanti delle isole ionie c’è sempre la possibilità di unire alla propria vacanza fatta di sole, spiagge e natura anche un pizzico di cultura: a Corfù per esempio il centro storico della città è stato dichiarato patrimonio Unesco nel 2007. L'isola, posizionata strategicamente tra Grecia, Albania e Italia, ha visto succedersi dal XV secolo le dominazioni italiana (nello specifico da parte della Repubblica di Venezia), francese, britannica e infine greca: ciascun governo ha lasciato un segno, in particolar modo nell’architettura.

Venezia è particolarmente riconoscibile nelle tre fortezze che proteggevano la città dall’impero Ottomano. Il Vecchio Forte che domina la piazza della Spianata, il Nuovo Forte dedicato a San Marco ha subito rimaneggiamenti da parte di francesi e inglesi. La Spianata, detta anche Esplanade, è la vecchia piazza d’armi veneziana abbellita da palazzi e giardini ad opera dei francesi. La Vecchia Reggia invece chiude a nord l’Esplanade, ed era la sede del governatore britannico delle isole Ionie. La città vecchia di Corfù deve a questi, e ad altri capolavori di architettura, il merito di essere rientrata tra i siti Unesco della Grecia.

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